10 dicembre 2017

Adelheid e la vita - Capitolo I


10 Dicembre 47 A.D. - Notte

Il tempo è un concetto per me inafferrabile, quando ho assunto questa nuova vita tutto è cambiato. Tanti hanno provato a farmi desistere da questa occasione, gli stessi fratelli che ora ho come compagni di questo immortale viaggio.
Ero arrivata ad un punto in cui non riuscivo ad immaginarmi un'altra vita se non questa, molti vedono solo immortalità e potere ignari della responsabilità e delle conseguenze che comportano.
Trovare un compagno o una compagna interessante è molto difficile, molti che agiscono come marionette in attesa che qualcosa di più grande di loro possano accompagnarli, possano emozionarli, possano cambiargli la vita senza mai farla cambiare a loro volta.
E' tutto così ridondante e noiso e mi chiedo quando, queste personalità, siano in grado di potermi offrire un'emozione aldilà di questo lento ripetersi.
Ho deciso di poter portare con me la mia Discepola, di poterle far fare esperienza e farla crescere. Mi sembra rimasta un pò troppo nel suo mondo di bambina nonostante una vedovanza e all'aver attraversato la guerra. Mi da sempre quella sensazione di sfiducia, che si nasconda un inganno, non è molto normale una cosa simile.
L'ho portata con me a Paddington, dovevamo portare da mangiare ad alcuni contadini bisognosi e con ciò, era necessario uccidere qualche animale e prelevare le carni per offrirlo ai più bisognosi affinchè possano superare l'inverno. Non ho voluto che se ne occupasse quel plebeo, ho voluto che se ne occupasse proprio lei.
La guerra è alle porte, non so che cosa accadrà e non ho desiderio che una potenzialità come la sua, finisca male perchè non è capace ne di difendersi e ne prendersi cura di se stessa.

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